C’è una stanza un po’ magica. Una di quelle che nel momento che chiudi la porta dietro di te ti accorgi di essere in un ambiente così lontano e fantastico, così imprevedibile che potrebbe accadere l’impossibile. Una di quelle stanze in cui potrebbe nevicare dentro o sbocciarvi la primavera, potresti essere in pericolo da creature che ti vorrebbero togliere la vita o arrivare alla fine della tempesta a vedere che alla fine ciò che rimane è il cielo sopra le nostre teste.
Entra pure a vedere nella mia.
“Non ci credo alla storia di due persone che vogliono vedersi e non riescono a incontrarsi. Da bambino leggevo pure di principi che uccidevano draghi.”
Non ci credo. Perchè la mia adolescenza non finirà mai. E sogno. Sogno forte e mi vedo. Forte che nulla è impossibile. E allora anche se con tutti i muri del mondo io ti vedo. Ecco forse, non proprio ora, ma ti vedo. Perchè sei nel mio cuore anche quando non ti vedo. Ti vedo perchè chiudo gli occhi e sei là, nel mio cuore. Una sedia più in là rispetto a dove è seduto nonno. Vi ho messi vicini perchè gli stavi tanto simpatico, così almeno vi tenete un po’ di compagnia che a volte il mio cuore rischia di essere un posto un po’ silenzioso e a voi invece piace ridere della vita, e a volte, soprattutto in questo mese un po’ pazzarello, può essere un po’ freddino e tirare un po’ di vento dei Brutti Pensieri che a volte attanagliano così tanto la mia mente che prendono la cervicale e corrono giù per le valli polmonari e portano nella loro velocità un po’ del freddo della mente. Quindi, ecco, magari portati un maglioncino che è meglio.
Io non ci credevo, tu eri la storia sbagliata, quella che odia leggersi da sola, il finale che non piace nemmeno allo scrittore, in fondo.