La prostituzione è da sempre vista e presa di mira dalla società e dai giornalisti da ogni parte del mondo, focalizzandosi soprattutto sul genere femminile: è sempre la donna e il suo corpo a farne le spese.
Oggi vorrei presentarvi Cristina De Middel, fotografa documentarista spagnola e il suo nuovo lavoro “Gentlemen’s Club” dove cerca di raccontare la prostituzione in un tema più ampio, da un’angolazione differente e molto più equa rispetto ai mass media.
Cristina iniziò il suo lavoro a Rio de Janeiro pubblicando un annuncio nel quale richiedeva di intervistare ed eventualmente fotografare clienti abituali nel giro della prostituzione qualora acconsentissero.
Dalla grande apertura mentale del Brasile, le richieste di uomini per essere intervistati e fotografati furono molte, anche se la stessa fotografa non sapeva se queste persone fossero veramente clienti abituali oppure no, la fiducia era l’unica cosa che poteva portare avanti il progetto e instaurare un rapporto con queste persone.
Il progetto si sviluppa nell’arco di 7 anni nei quali la fotografa viaggia in giro per il mondo. Le città sono Havana, Città del Messico, Parigi, Bangkok, Los Angeles, Lagos, Kabul, Amsterdam e Mumbai. Molte di queste città erano già conosciute per essere mete per la prostituzione. L’idea di viaggiare dà modo alla fotografa di confrontare il tema a livello socioculturale in varie parti del globo.
Questo progetto stravolge un po’ le basi maschiliste della società mondiale affinchè la fotografa possa esprimere la dualità del consumo sessuale e del fatto che non solo la donna è in quel luogo, in quel letto, ma anche l’uomo, che per più delle volte non viene ripreso o giudicato rimanendo nell’anonimato.
Cristina toglie i riflettori e “le dita puntate” sulla donna, volgendo lo sguardo dall’altro lato del letto: utilizza la sua fotocamera per fare luce in un punto non sempre illuminato della prostituzione.