Nella comunity queer c’è sempre quel termine “in the closet”, in italiano si dice nell’armadio. Ma cosa significa?
Essere una persona nell’armadio sta a significare che non hai fatto coming out, non hai detto della tua sessualità, orientamento di genere, o qualunque altra cosa a nessuno, o comunque ad un certo gruppo di persone, di cui spesso ne fa parte la famiglia. La maggior parte degli adolescenti non ha fatto coming out con la propria famiglia, e questo va bene, nessuno è forzato a dire cosa è, anche perché è terrificante. Nessuno sa come famiglia o amici potrebbero reagire al pensiero che tu non sia come loro, o come loro vorrebbero che tu fossi.
Il mese di Giugno è chiamato Pride Month, il mese dell’orgoglio, in cui molte persone si sentono incoraggiate a fare coming out, ed è quindi importante essere vicino a queste persone, specialmente in questo mese. Cosa si può fare per essere vicini a queste persone? Che siano completamente fuori dall’armadio o no.
Prima di tutto stategli vicino, emotivamente. Validate la persona, non fatela sentire diversa o non appropriata al luogo. Se questa persona vuole fare coming out chiedetegli se è sicura, perchè rivelare certo tipo di informazioni è difficilissimo, solo il pensiero di poter rischiare di essere cacciati via di casa, o essere picchiati e non supportati solo perché si è in un certo modo è enormemente scoraggiante. Quindi se la persona è sicura, stategli vicino.
Per il resto basta informarsi, se volete fare qualcosa di speciale, o qualunque altra cosa, l’informazione è ciò che salva, sempre.
Da Sam è tutto per adesso, buon Pride Month, e state al sicuro e sereni 🙂
“la mia identità nel tempo“
illustrazione di Sam Sgarra