La solitudine è la sorte degli spiriti grandi.
La voce dei giovani parla
Oggi abbiamo Giovanni sul tema della solitudine.
Perchè la solitudine ci spaventa tanto?
La prima ragione è sicuramente il fatto che noi cerchiamo l’approvazione degli altri, in quanto l’essere umano è un animale sociale che trae la sua forza stando in gruppo.
Sentirsi accettati ci dà tanta fiducia e l’opposto ci fa sentire male, pensiamo che c’è qualcosa di sbagliato in noi e questo è un pensiero che si radica molto nella nostra mente, soprattutto se prolungato.
Cerchiamo l’approvazione degli altri, perchè non abbiamo la nostra approvazione. Non siamo sicuri di noi stessi e quindi cerchiamo dall’esterno quello che invece dovrebbe venire da dentro e questo ci rende dipendenti dagli altri: abbiamo sempre bisogno di una spinta esterna e se non viene, stiamo male e non sappiamo più che fare e questa è una cosa chiaramente sbagliata. Tutto quello che vogliamo fare dovrebbe venire da dentro, dovrebbe essere una sicurezza interna, non esterna. Nella mia esperienza sono passato da sentire la solitudine a cercare un’approvazione interna, una soddisfazione interna che non dipende dagli altri. Questo è stato un grande cambiamento. Bisogna affrontare la solitudine, viverla, per superarla.
Un’altra ragione è il fatto che non ci conosciamo a fondo, non abbiamo dedicato abbastanza tempo ai nostri pensieri, proprio perchè la paura della solitudine è la paura dello stare nei nostri pensieri. Questo disagio nello stare in compagnia di noi stessi è un problema che tutti viviamo e che bisogna affrontare e superare.
Secondo te la solitudine è positiva o negativa?
Penso che la solitudine, come la vita, è una grande maestra, ci insegna tanto, quindi la vedo come una cosa positiva, perchè è il primo mezzo per imparare come funzioniamo noi come individui. Per conoscerci penso ci sia bisogno di tanta solitudine, per questo tanti monaci, frati… vanno in lunghi periodi di isolamento.
Chi sta nella solitudine sta bene con se stesso e secondo me vive anche in modo più puro, più vero (ma è chiaro che dopo tanto tempo di solitudine si sta male, in realtà), e chi sta bene da solo, sta bene con gli altri.
Cosa consigli a chi si sente solo ed emarginato?
La prima cosa da fare è riuscire a capire perchè quella persona si sente sola, perchè si sente emarginata.
Nella mia esperienza era la difficoltà di esprimermi. Per come sono introverso e riservato è sempre stata la mia difficoltà principale e questo mi ha portato a sentirmi molto solo nell’adolescenza.
Una volta che sapevo qual’era il problema ho potuto lavorarci e spenderci tanto tempo.
Inoltre, quello che è importante è continuare a fare quello che ti piace, che vuoi fare, e seguirlo con tutto te stesso, cercando anche di coinvolgere altre persone in quello che stai facendo, nel tuo percorso, nei tuoi progetti, per poi scoprire che fare le cose con gli altri è più bello, più divertente, si impara di più e ci si da energia a vicenda.
Se non riesci a coinvolgere gli altri, spesso non è un problema degli altri, è un problema interno, perchè non ti senti abbastanza sicuro, come se non valesse la pena che gli altri perdono tempo con te: una sensazione orribile che richiede tanto lavoro interno che può essere velocizzato parlandone, cercando di aprirsi.
Chi si sente emarginato deve cercare il proprio posto e continuare questa ricerca con tutto se stesso. Cercare, cercare, cercare.
Se non sei nel posto giusto per te non è un problema tuo, è un problema del posto, perchè non siete compatibili e va bene così.
Non devi cercare di essere compatibile, di omologarti, non è una cosa che ti fa bene, e invece cercare quello che è il tuo posto; il posto in cui stai bene e le persone con cui stai bene, più simili a te, che ti danno energia, iniziativa, voglia di vivere, di creare, partecipare…
Nella cella dei miei pensieri
mi trovavo di fronte a me stessa.
Una consapevolezza
nata in solitudine
e continuata nelle sfide.
Rifletti e capisci.
Cerchi e conosci.
Chi sei? Cosa puoi fare? Troveranno risposte
nel silenzio quando sarai con te stesso
e nelle difficoltà quando ti verranno a insegnare
Dalla poesia “Conosci te stesso” di Sara Manocchi
Intervistato: Giovanni Santini
Mi reputo in costante movimento, costantemente alla ricerca e insaziabile di bellezza che c’è intorno a me o dentro di me.
Articolo di Sara Manocchi